martedì, luglio 11, 2006
I sette peccati capitali del web designer
L'ottima rivista inglese Practical Web Design pubblica questo mese uno speciale dedicato ad un'ideale classifica dei più gravi peccati commessi dai web designer ( e dai seo ). Leggendo la lista si annuisce unanimi, prima di rendersi conto che molti di questi errori, volenti o nolenti , li abbiamo commessi tutti ...
I più gravi sono :
- l'abuso seo, sovraottimizzazione di pagine, siti spam, doorway e simili: tra gli esempi riportati il più clamoroso è quello, notissimo, del sito della BMW macchiatosi di un uso piuttosto disinvolto di tecniche di cloaking, sgamato da Google e temporaneamente bannato. L'invito è comunque più in generale quello a non abusare delle tecniche di ottimizzazione e cercare di ricordare che , alla fine , non saranno ( solo ) i motori a visitare il nostro sito, ma persone in carne ed ossa che potrebbero non gradire paginoni farciti di spam.
- le splash page : usanza per fortuna in calo, che ha segnato come un flagello l'avvento su vasta scala di flash: nel momento in cui comunque programmi come Swish hanno reso la creazione di scritte rotanti facili come preparare un cappuccino l'usanza ha perso in gran parte il suo fascino e anche i flash designer sono tornati nei ranghi, ma la pagina con preload del preload del preload capita ancora, di tanto in tanto, risvegliando brutti ricordi di un passato non troppo remoto ...
- i siti ottimizzati per un solo browser : anche questo un problema in calo, capita però , non così di rado di vedere siti meravigliosi che, una volta riaperti nel browser sbagliato diventano improvvisamente quadri inediti di Picasso : ancora una volta, ringraziamo tutti in coro il box model ...
Altri peccati, un pò più veniali si succedono in rapida sequenza: siti in cui lo stile prevale eccessivamente sulla sostanza, faq poco pertinenti, l'uso del .pdf anzichè l'html ...
All'ultimo posto troviamo gli ads invadenti, quelli che coprono mezza pagina e ti impediscono di leggere un articolo se non dopo aver ingaggiato un cruento corpo a corpo con l'ad stesso ( soprattutto quando la scritta close è semi mimetizzata sullo sfondo ) : e qui mi permetto di dissentire, perchè , anche se money is money, trovo questo peccato il più grave di tutti : un pò come se, mentre cerchi di vedere un film al cinema i padroni ti costringessero a sorbirti mezz'ora di trailer . Ah, giusto, succede già ...
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